RIFACIMENTO DELLA PAVIMENTAZIONE DEL SANTUARIO DELLA VITTORIA A LECCO

Il Santuario della Beata Vergine della Vittoria si trova a Lecco all’angolo tra via Azzone Visconti e via Trieste, con l’ingresso fronteggiante uno dei principali percorsi storici di accesso alla città proveniente dal medievale ponte Azione Visconti.

I primi passi per l’edificazione della nuova Chiesa furono compiuti da Mons. Vismara nel 1917 con l’acquisto del terreno necessario alla nuova costruzione: era l’anno della ritirata di Caporetto durante la 1^ guerra mondiale.

Nell’autunno 1918 l’arcivescovo di Milano Andrea Carlo Ferrari benediceva il terreno e la posa della prima pietra.
Negli anni seguenti continuò la raccolta delle offerte provenienti da ogni ceto sociale e con l’apporto determinante della somma messa a disposizione da don Salvatore Dell’Oro si iniziò l’effettiva costruzione dell’edificio sacro sulla base del progetto predisposto dall’arch. Piero Palumbo e la direzione lavori dall’ing. Piero Amigoni, avendo quale esecutore l’impresa Lotario Bigoni.
Il Santuario fu consacrato il 5 Novembre 1932 dal Cardinale Ildefonso Schuster,
Nel 1936 fu trasportata nel nuovo Santuario l’antica effige della Vergine delle Grazie, un dipinto del 1500 conservato fino ad allora nella Prepositurale.
Nello stesso anno venivano destinati al Santuario numerosi affreschi provenienti dalla Chiesa dell’antico convento degli Zoccolanti di Castello soppresso nel 1805. Tra essi spicca quello della Crocefissione che viene attribuito ad un ignoto seguace di Gaudenzio Ferrari, databile perciò alla seconda metà del XVI secolo: è collocato nell’altare laterale di fronte a quello della Madonna.
Furono completati in periodo successivo: il campanile (1940), la residenza dei sacerdoti e la sagrestia (1950 circa). Il 4 novembre 1968 vedeva invece la solenne consacrazione della campana dei Caduti.
Il Santuario è caratterizzato da un impianto ad un’unica grande navata con copertura a capanna e tre cappelle per lato.
L’interno della chiesa presenta un aspetto imponente e austero: i pilastri, gli archi, le fasce e le cornici sono in mattoni a vista con i capitelli in granito, le murature sono grezze con semplice rinzaffo.

Il pavimento preesistente della Chiesa era costituito da marmette in cls risalenti all’epoca di costruzione dell’edificio. Era costituito da disegni geometrici cruciformi attraverso l’accostamento di piastrelle della misura base di cm. 25x25 e campiture in colore chiaro con posa in diagonale.
Attraverso il rilievo planimetrico della chiesa è stato possibile ricostruire la forma base sulla quale è costruito lo spazio della chiesa: il quadrato. Il principale corrisponde a quello formato dai vertici coincidenti con il centro dei semicerchi delle cappelle laterali più distanti.
La nuova pavimentazione con marmi policromi, rosso di verona, verde guatemala, e bianco carrara calacatta, è stata disegnata assecondando il motivo geometrico generatore dello spazio interno dell’edificio sacro, sottolineando gli assi visivi e di significato principali interni alla Chiesa e cioè : il percorso verso l’altare e verso le cappelle laterali.
Con la nuova pavimentazione è stato realizzato anche un nuovo impianto di riscaldamento a pavimento di basso spessore, realizzato in modo tale da non modificare eccessivamente la quota esistente del piano di camminamento interno alla chiesa considerato che lo spazio disponibile era di appena 5 cm di spessore.